Per questo anche l’agricoltura inizia a cambiar volto: il modello è quello di un ambiente sano dove sono presenti quanti più anelli possibili della catena alimentare, così da ottenere un sistema forte che necessita di pochissimi input esterni.
Un modello che si fa pratica e che è promosso, fra gli altri, dal giovane agronomo Davide Damiani, il quale dopo un’esperienza di diversi anni in Lussemburgo, ha deciso di tornare a casa, in Puglia, per portare avanti una filosofia ben precisa:
«È possibile coniugare produzione di qualità e sostenibilità ambientale. Grazie all’ausilio di numerose scienze (dalla chimica alla meccanica, dalla biologia alla tecnologia, dalla genetica alla neurobiologia vegetale), sono stati scoperti alcuni dei più affascinanti meccanismi del mondo dell’agricoltura. Sono emerse ad esempio, tecniche colturali che aumentano la produzione e facilitano le lavorazioni. È quanto mai necessario veicolare questi saperi e queste tecniche verso la rigenerazione dell’ecosistema agricolo, in alcuni casi impoverito, quasi desertificato».
Quali sarebbero, dunque, le soluzioni utili a invertire la rotta?
«Una di queste è rappresentata dall’agroforestazione – spiega Damiani – una pratica che accelera i ritmi della natura e li integra nell’attività agricola».
Una tecnica che, quantomeno in Italia, sta muovendo i suoi primi passi, e che realtà come Apulian Store hanno deciso di sposare proprio grazie alla consulenza dello stesso agronomo.
«L’agroforestazione è una tecnica che riproduce in agricoltura i meccanismi che portano un ecosistema naturale ad aumentare la sua fertilità, massimizzandone l’efficacia. In questo modo, piante produttive come ulivi, mandorli, pistacchi e noci convivono con specie forestali arboree, arbustive ed erbacee, scelte con criteri finalizzati ad esempio alla produzione di biomassa. Questa biomassa viene potata, trinciata e accumulata sul suolo, proteggendolo e favorendo la proliferazione di funghi e batteri utili, che ridimensionano le popolazioni dei patogeni».
Viene quindi innescato un processo che non solo rende il sistema più autonomo, ma riduce la necessità di interventi chimici, irrigui e di difesa, abbattendo così i costi economici dovuti a questi fattori di produzione.
«La chiave del successo in agroforestazione è una progettazione accurata. Focus produttivi, mercato di vendita, forza lavoro, capitale economico, mezzi a disposizione. Nulla viene lasciato al caso ed esistono soluzioni specifiche per ciascuna impresa».
E proprio in tema d’impresa, Apulian Store vuole puntare su una caratterizzazione ben precisa: produzione biodiversificata.
«Avendo ogni specie esigenze diverse, ma affini, si ottiene un sistema più resiliente e poliproduttivo, riducendo così il rischio di perdite dovute ai patogeni, che possono così ricoprire la loro vera funzione ecosistemica: quella di essere “spazzini” delle piante deboli. In un ambiente biodiversificato, le piante sono più sane e resistenti e si riduce notevolmente lo scatenarsi di epidemie. Originariamente nell'appezzamento di 15 ettari che abbiamo deciso di convertire all'agroforestazione era presente il susseguirsi di una linea di olivi alternata a una linea di mandorli. Ora arricchiamo il sistema con altre piante con focus produttivo su frutta secca come noce, noce pecan pistacchio e tanto altro».
In questo mondo ricco di risorse, Apulian Store decide di produrre in armonia con la natura, con l’intento di alimentare naturalmente il suo agro-sistema.
La sfida, oggi, è proprio questa: coltivare eccellenze, promuovendo azioni come l’agroforestazione, le quali sono un regalo alla terra, prima ancora che ad agricoltori ed aziende.
« L’agroforestazione – conclude Damiani – parte spesso da terreni poveri, ma grazie all’accumulo di materia organica e a una gestione oculata, questi spazi possono diventare ecosistemi prosperi».
Prosperi di sapori, profumi e gusti rari che Apulian Store sta trasformando in una genuina abitudine.